Passa ai contenuti principali

I PENSIONATI? UN BANCOMAT! - Il Punto di vista del Sindacato del Nord -

 



Tutti dicono che la situazione attuale è stata determinata da problemi più grandi dell'Italia. I paesi emergenti, spiega Andrea Donniaquio segretario generale del Sindacato del Nord , hanno scippato la centralità del vecchio e del nuovo continente, la produzione e persino i consumi ora si sono spostati in altre aree del mondo con il risultato che noi perdiamo guadagni ma anche e soprattutto posti di lavoro.

Ora qualcuno vuole destabilizzare l'Europa attaccandone uno alla volta i Paesi più deboli in campo finanziario. Ci accorgiamo che l´Italia, a volte tra i primi paesi al mondo in molte statistiche, ha attuato da tempo una politica miope, divisionista, senza una visione collettiva e il nostro debito pubblico è un record, oltre 2760 miliardi di euro e tutto ciò ci rende più deboli.

I nostri governanti, anche le opposizioni, intenti solo a litigare hanno aggravato la situazione. Nessuno si preoccupa più del bene comune, dimenticando che è nostro e quindi a carico e a vantaggio di tutti. Ora chi paga?

Il nuovo governo Meloni, nato illudendo il popolo con mille promesse tra cui quella di aumentare le pensioni minime, pare oggi più attenta a non deludere i vertici di Bruxelles piuttosto che dare qualche soddisfazione a pensionati e lavoratori. I cittadini sono tutti davanti alla televisione e non scelgono con attenzione i propri rappresentanti, risultato si interviene solo quando sembra che si sia sull'orlo del baratro ed è d´obbligo decidere con urgenza.

Questa emergenza, spiega ancora Andrea Donniaquio, la paghiamo tutti, naturalmente non nello stesso modo, attenzione alla legge dei grandi numeri che contano sempre: sia quando andiamo a votare per eleggere il governo, a volte con leggerezza o senza convinzione, sia quando poi il Paese ha bisogno di soldi. Ecco che anche i pensionati diventano importanti! E´ vero tutti hanno ignorato i pensionati cercando di convincerli che sono solo un peso sociale, che tolgono risorse ai giovani, che non devono essere uniti tra di loro, che devono scegliere i loro rappresentanti solo all'interno del bipolarismo, che l'Inps è in perdita... Ora, come sempre, quando c´è bisogno di soldi il vero bancomat sono le pensioni, ma attenzione non pensioni oltre i 10.000 euro al mese, non quelle multiple derivate da vari fondi pensione separati, non quelle calcolate su breve periodi di lavoro con un metodo retributivo... No, il vero bancomat per il Paese sono le pensioni sotto i 2000 euro, anzi sopra i 900 euro, perché lì ci sono i grandi numeri!

La verità, chiarisce il leader del Sindacato del Nord, è che si tolgono i soldi ai pensionati anche se il sistema pensionistico è in equilibrio, ma perché lì si trova un bancomat da cui ricavare denaro immediato e certo. Riteniamo vero che in futuro l´allungamento dell´aspettativa di vita potrà compromettere questo equilibrio, ma le riforme - vedi legge 122, legge 111/2010 e quelle precedenti - hanno già previsto e arginato questo problema e comunque a questo i pensionati non si possono opporre, ma almeno pretendere una pensione dignitosa e rivalutata ogni anno. Infatti dopo il passaggio all'euro e varie svalutazioni non recuperare, le pensioni hanno già perso troppo, c´è gente che deve rinunciare al riscaldamento o alle medicine. E´ necessario poi tener presente che le previsioni economiche ipotizzano una crescita della svalutazione.

Non è concepibile che oltre i 900 euro le pensioni non siano più indicizzate e neppure è facile per alcuni anziani che percepiscono oltre 500 euro al mese aprire un conto corrente bancario o utilizzare carta di credito o bancomat e dover ricordare a memoria il relativo codice.

Siamo tutti d'accordo che vista l'imprevidenza ora bisogna intervenire, ma attenzione all'equità!

Avrei ancora molto da scrivere, spiega Andrea Donniaquio del Sindacato del Nord, ma concludo ricordando che ora paghiamo il mancato intervento el´incapacità dei governi e delle opposizioni. Tutte le volte che abbiamo deciso di non votare, o di votare con superficialità il più telegenico, il più litigioso, il più individualista, e non abbiamo invece scelto di partecipare attivamente alla vita pubblica quasi si trattasse d´interesse d´altri, convinti della nostra impotenza, abbiamo messo un mattone per arrivare al punto in cui siamo.



Commenti

Post popolari in questo blog

Sindacato del Nord rafforza la sua presenza sul territorio: Massimo Vecchi nominato coordinatore per la zona MILANO NORD- OVEST

  A Rho, nella città metropolitana di Milano, ieri 08/02/2025 si è tenuto un incontro tra i dirigenti del Sindacato del Nord e Massimo Vecchi, pensionato con una passata esperienza nel Sindacato Padano. Il Segretario Andrea Donniaquio, con la presenza di Marco Colombo, ha nominato Massimo Vecchi Coordinatore del sindacato per la zona di Milano Nord Ovest. La nomina rappresenta un importante passo avanti  per il sindacato, volto a consolidare la sua presenza e il proprio impegno nel capoluogo lombardo, continuando così la sua crescita di organizzazione e rappresentatività sul territorio padano. Durante la riunione il Segretario Andrea Donniaquio e il neo incaricato Massimo Vecchi hanno fatto un analisi approfondita delle condizioni socio-economiche di Milano. Nella stessa giornata sono stati avviati importanti contatti per un futuro sviluppo del sindacato anche nella zona di Busto Arsizio.

Chiudono sempre più partite Iva. E la burocrazia rallenta le soluzioni

  Nel settentrione, così come in buona parte del Paese, stanno chiudendo molte partite Iva racconta Andrea Donniaquio del Sindacato del Nord. Risulta essere un momento molto particolare e difficile per i lavoratori autonomi; inoltre, l e famiglie che vivono grazie ad un reddito da lavoro autonomo, sono attualmente quelle più a rischio povertà. Come sindacato vogliamo ragionare su quello che si potrebbe fare, sia a livello locale nelle diverse regioni, sia a livello nazionale. Alcune soluzioni per far fronte alle chiusure sarebbero anche semplici, se non fosse per una burocrazia che rallenta il tutto. V anno certamente superate alcune problematiche . Molte professioni appartenenti al “popolo” delle partite Iva, appiano in grosse difficoltà , di conseguenza il loro numero sta diminuendo. Il riferimento , in particolare, è quello dei lavoratori autonomi “classici”, come gli artigiani, i piccoli commercianti e gli agricoltori il cui numero complessivo negli ultimi t...

SINDACATO DEL NORD: CONTRO LE SANZIONI ALLA RUSSIA. EFFETTI NEGATIVI SOLO PER L’ITALIA

  L’Italia e l'Europa non devono chiudere le porte ai russi e percepire il popolo russo come un nemico. L’Italia in questi anni ha sequestrato immobili, proprietà e altri beni di uomini d'affari russi dichiarati "oligarchi". Su questa base, giuridicamente traballante, sono stati discriminati un'intera categoria di cittadini russi che hanno investito i propri capitali nello sviluppo del nostro paese. La rapina dei soldi russi è una cosa indegna come lo sono tutte le altre azioni e discriminazioni. Purtroppo l'Italia, cosi come l'Europa, hanno deciso di essere vassalli dell'America e stanno sacrificando le nostre economie e culture sull'altare americano. Chi non è in armonia a queste scellerate politiche viene discriminato come il popolo russo. Con pretesti inverosimili e con la scusa della "solidarietà", sono stati ingiustificatamente espulsi dall'Italia dipendenti dell'ambasciata russa a Roma compresi i loro famigliar...