I fenomeni della globalizzazione e della mondializzazione, spiega il segretario del Sindacato del Nord Andrea Donniaquio, hanno ripercussioni negative sulla vita delle Nazioni e delle Comunità e le ricadute si manifestano su molteplici aspetti che non possono essere tutti considerati in questo nostro comunicato.
Nell’affrontare la questione in senso più ampio si deve certamente riconoscere che l’importanza dell’argomento è tale da aver stimolato una produzione bibliografica molto vasta che, logicamente, raccoglie le più svariate valutazioni; considerazioni che sono state più o meno usate da qualche movimento politico “populista” per puntellare il proprio consenso elettorale senza che si ponesse l’accento sulla reale portata del problema.
Dal nostro specifico punto di vista, spiega ancora Andrea Donniaquio, pensiamo che i due fenomeni, fortemente interconnessi tra loro, mostrino oggigiorno e continueranno a presentare nel futuro, un saldo estremamente negativo tra costi e benefici per la stragrande maggioranza della popolazione del pianeta.
Se da un lato la velocità degli scambi e dei movimenti può apparire un bene, c’è da considerare che tale velocità ha di fatto reso l’intero pianeta un “villaggio globale”, rendendo possibili movimenti migratori di massa (spesso indotti) o scambi di quantità enormi di merci impensabili solo alcuni decenni or sono. Coloro che sostengono che le migrazioni di massa non sono un pericolo per l’equilibrio dei continenti poiché tale fenomeno ha sempre interessato la storia dell’umanità, non considerano che le migrazioni odierne, grazie appunto alla globalizzazione ed alla mondializzazione dei modelli di consumo, stanno diventando di una velocità insostenibile per gli apparati stessi delle Nazioni e che spesso rappresentano manovalanza a basso costo nel mondo del lavoro.
La vera minaccia, secondo il segretario del sindacato del nord, è che le Élite del pianeta non siano in grado di governare a pieno questi fenomeni o, forse più semplicemente, che il loro intento finale sia proprio quello di portare al suo limite questi esodi di massa per una ridistribuzione indotta dei consumi del pianeta.
Questo comporterà irrimediabilmente uno sradicamento di milioni e milioni di persone dalle loro patrie native ed un sovraffollamento oltre misura di altri continenti, con il risultato negativo che in ambo i casi basterà un lasso limitato di tempo per far sparire usi, costumi, tradizioni, che finiranno nel grande calderone dell’uniformità globale.
Spariranno lingue, dialetti locali, forme artistiche, tradizioni, religioni e tutto sarà incanalato in una società nuova da villaggio globale, dove solo le regole del mercato e del consumo costituiranno l’autentico credo.
Le masse saranno uniformate, pian piano saranno irriconoscibili, e verranno inurbate in enormi Città-Stato di milioni di persone, popolate di robot e droni, eterodirette da un Governo Mondiale che avrà soppiantato le Nazioni oggi esistenti.
Se questo è il futuro che ci aspetta, tocca a noi oggi denunciare questa deriva e incitare i cittadini e lavoratori a prendere piena conoscenza di quello che li aspetta, attraverso un sindacato partecipativo che sviluppi una nuova coscienza nazionale comunitaria, identitaria e realmente sovrana, in grado di dialogare e confrontarsi con forze politiche che concretamente lottano per la sovranità nazionale e siano capaci di difendere le tradizioni dei popoli.
Il Sindacato Del Nord auspica un Italia sovrana, fuori dall’Europa e che riconosca le autonomie regionali.
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